
«Amore sensuale e materno, uniti in perfetta simbiosi nel corpo nudo di una donna che allatta seduta su un divano, verde, come la natura fertile e come il gambo della rosa stretta tra le dita insanguinate. Le stesse dita con cui poc’anzi si ostinava a ricucire, con la scarsa complicità di un filo rosso, i bottoni pendenti dal cappotto di schindleriana memoria, abbandonato su una poltrona verde di speranza infranta. Sullo sfondo, fatto di pareti rosa come quelle del Grand Budapest Hotel, un fuoco vivo, con cui sono state accese le candele che bagnano con le loro lacrime di cera il ripiano del camino, su cui poggia una clessidra che vede scorrere della sabbia arancione. La stessa sabbia della spiaggia che scorgiamo nella cornice delle tende che, come le lanterne rosse nel cielo, fanno da contrasto con il ben più delicato arancione del tramonto sul mare, indice di una transizione verso un nuovo capitolo.»
Il curatore: «Continua la sintesi visiva di Daniela, che raccoglie -questa volta- le ambivalenze del rosso, il colore dei colori: dal rosso della sensualità e dell’amor profano a quello della maternità cristiana e dell’amor sacro. Le sfumature la aiutano a transitare all’altro colore di cui ci siamo occupati nella puntata del 14 marzo: l’arancione, metafora di una civiltà in decadenza, tinta di un tramonto malinconico che abbandona il rosso vivo e si avvicina al giallo della prossima puntata».
(DANIELA CIARAMELLA)