
Gli incontri, che si terranno ogni venerdì, da marzo a maggio, (ore 15-17) in streaming dall’aula Piovani, saranno dedicati al tema dei “Legami”. Come in una costellazione benjaminiana, ogni relazione, naturale o artificiale, tra uomini, cose, parole e idee sarà collocata in un sistema di riflessi e connessioni. I rapporti familiari borghesi, la loro dissoluzione e l’anarchica ristrutturazione, saranno confrontati con le visioni di grovigli e labirinti dove muoversi all’infinito, tra personaggi orfani e rete digitale; gli accostamenti indebiti di Lautréamont saranno uniti agli accoppiamenti giudiziosi di Gadda, gli incontri effimeri o mancati alla teoria dell’entanglement quantistico. La perdita del «filo del racconto» che già slegava L’uomo senza qualità vedrà, così, l’intrecciarsi continuo di altri imprevedibili fili, capaci di stringere nuovi nodi del destino umano, ma anche di ospitare, all’interno delle proprie trame, vuoti sempre più vasti.