
di Iolanda Spiezia
Se dovessi scegliere quale polvere essere,
immagino quella che si deposita su uno specchio.
Uno specchio che da anni non vede più alcun riflesso.
In un giorno, non diverso dagli altri,
immagino che quella superficie
venga accarezzata da una mano che,
con un gesto semplice ma deciso,
spazzi via quella polvere fastidiosa ma inevitabile,
quasi necessaria perché possa,
una volta dispersa nell’aria,
riportare alla luce il viso di una donna,
stanco, pieno di solchi profondi
ma dallo sguardo ancora appassionato, curioso, vivo.
Domani quella donna si sveglierà
e chiederà a quello specchio
una parte dimenticata di sé.