Scivola il gomito, si porta dietro la testa.
Il mio posto preferito: il finestrino mi offre quel piccolo bordo su cui poggiare il gomito, piedistallo della mia testa trofeo che il paesaggio vede correre. Non un grande spettacolo, se la presa tiene bene di lì a poco sonnecchierò a bocca aperta, forse bavosa.
“La posizione orizzontale aiuta ad affrontare la vita aerodinamicamente” diceva qualcuno, già… dormire ti fa viaggiare nel tempo, farlo in treno è il quadrato di questa affermazione.
Scivola il gomito, certo esistono innumerevoli posizioni per assopirsi, tutte hanno il potenziale magico di far correre il treno via, al limite del teletrasporto.
C’è chi sonnecchia dritto al suo posto, magicamente immune ai sussulti delle rotaie, chi si accartoccia penzolante, chi ruba una spalla imbarazzata al vicino, una spalla innervosita, una affettuosa.
Il palmo sul finestrino, la testa sulla mano, il braccio sotto la testa: un castello di carte truccate, questa è la mia preferita.
Capita che fuori si geli, il vetro me lo dice e il treno è la mia coperta con le maniche.
D’estate invece è una tempesta di vento, il sole mi vuole cotto a puntino, l’uragano “finestrino spalancato” dice di no. Combattono strenuamente. Alla fine io mi abbandono nel frastuono, chissà poi com’è finita.
Scivola il gomito, fuori tutto corre dove sono partito, l’albero qui è un vero campione, non come quella collina tartaruga. Si affretta questa natura tagliata dal ferro.
“Qualcuno un giorno avrà deciso di dare dignità all’arancione concedendogli il tramonto” , non di grande levatura i miei pensieri quando lascio aperti un po’ gli occhi… cerco di darmi un tono perdendomi nella vista del paesaggio, perlopiù finisco col recriminare sul mio grosso naso riflesso nel vetro.
Più che un posto, una culla in prima fila sull’analisi del tempo e della velocità.
Immobile osservo un quadro che muta troppo velocemente, mediamente veloce, quasi lentamente.
Un esercizio di prospettiva.
E insieme io sono il traliccio che va via fulmineo, l’orizzonte e tutto quello nel mezzo.
Ora il gomito è ben saldo, gli occhi si richiudono.
Portami via.
Marco Scognamiglio