CARNEFICINE

Il seminario, “Scritture in transito tra
letteratura e cinema”, guidato da SILVIA ACOCELLA (Letteratura italiana
contemporanea) con il supporto di LUDOVICO
BRANCACCIO (montatore), attraverserà le stanze senza uscita dove si
consumano carneficine. Introdotti dai tagli ironici de L’ombroso di
FRANCESCO AMORUSO, vedremo il comico e il grottesco mettere a nudo il
loro lato cruento. Il sangue che scorre in Shining di Kubrick e in
Hateful eight di Tarantino indicherà ciò di cui non si parlerà. Nelle
stanze che attraverseremo, la carneficina sarà a freddo, realizzata come
un gioco di strategia. Tra le quattro pareti del borghesissimo salotto
di Carnage, le maschere delle menzogne convenzionali sono strappate da
un continuo cambio di ruoli tra vittime e carnefici. A essere lacerata è
la società civile dell’occidente e le sue “magnifiche sorti e
progressive”. Nelle stanze sempre più vuote di Melbourne, invece, è
l’alleanza di una coppia pronta a partire a spezzarsi, per un evento che
si insinua al suo centro come una crepa silenziosa, allargandosi nelle
fondamenta, mentre le valigie intorno stentano a raccogliere e
trasportare una vita senza futuro. Di “valigie nuove e acetone” odora la
stanza di albergo di Seymour, in Un giorno ideale per i pescibanana.
L’accappatoio che nasconde alla vista un tatuaggio che Seymour mai si è
fatto, copre anche una ferita dell’animo, invisibile e immedicabile. È
la ferita di un reduce di guerra, che nessuno più vede sanguinare.
Sfiorata la sconfinata bellezza delle parole di una bambina in costume
giallo, i lembi di questa ferita si apriranno del tutto, nel silenzio di
una stanza e di una vita sconosciute, sotto i risvolti inutilmente
accostati e stretti come bende dell’accappatoio.

Giovedì 15 marzo 2018 

– AULA PIOVANI
(ore 13-15)

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